Il petrolio rappresenta oggi una fonte di energia fondamentale per il nostro paese (l’Italia) che ha deciso giustamente di non ricorrere al Nucleare con ben 2 referendum. Ma non ci siamo interrogati su come si accendono le lampadine di casa nostra o su come arrivi l’energia al computer dal quale leggete questo post. L’energia viene da combustibili fossili ed in parte da energie rinnovabili. A seguito della distillazione del petrolio, certamente, vengono fuori tutta una serie di derivati (rifiuti) che hanno riempito la nostra vita quotidiana, dai detersivi, ai contenitori, agli additivi alimentari, alle colle ovunque c’è qualche molecola che viene direttamente dal petrolio. E questo ha distrutto spesso tante piccole e medie imprese che, a livello locale, producevano o riparavano oggetti della nostra vita quotidiana. L’energia elettrica ha una storia molto giovane e coincide con la “scoperta” del petrolio e con l’arrivo delle tecnologie per poter distillare miliardi di molecole che sono contenute nel petrolio stesso. Ma oggi, incredibilmente nessuno ne parla, abbiamo una tecnologia che ci consente di imitare le foglie, ci consente di catturare il sole e trasformarlo in energia pulita. E’ veramente incredibile come, per interessi politici ed accordi sotto banco, l’Italia e la Sicilia (terra di Sole) non riesca a mettere sul piano politico questa rivoluzione energetica che sta dietro le energie rinnovabili. E si lascia spazio alla Mafia e alle potenti Multinazionali di investire sul nostro territorio per costruire immensi parchi eolici o fotovoltaici che non danno nulla al territorio e che anzi tolgono la possibilità ai Comuni per esempio, di poter autoprodurre l’energia. Certo questo ha un costo. Ma come per i rifiuti i Comuni pagano ogni mese le bollette all’Enel per esempio e quindi si potrebbe fare un investimento per far si che con la stessa cifra si possano ripagare i pannelli (con molto di meno perché insieme si dovrebbe fare un piano di efficientamento energetico). Già forse è proprio per questo che le rinnovabili non vanno. Perché consentono a ciascun utente di poter immettere in rete la propria energia non essere più un utente passivo ma di partecipare alla distribuzione energetica. Già Partecipare parola che i nostri cari politici non digeriscono. Con le rinnovabili infatti ciascun utente può addirittura staccarsi dalla rete e con delle batterie può accumulare l’energia e usarla al momento in cui serve. Una straordinaria novità per le politiche energetiche che invece puntano alla dispersione energetica ed allo spreco che si contrappone all’efficientamento energetico. Tralicci passati in ogni dove che portano l’energia centralizzata (modello del ‘900 che dobbiamo superare) in diverse parti della nostra regione. Così siamo costretti ad avere un mercato libero solo sulla carta perché i proprietari delle tubazioni o dei tralicci sono pochi e spesso tra di loro si mettono d’accordo facendo prezzi che cme sappiamo sono i più alti d’Europa. Con una efficienza energetica prossima allo 0 se consideriamo quanta energia ci vuole per produrre l’energia che poi viene dissipata durante il cammino attraverso i tralicci. Con le rinnovabili invece è pssibile diminuire l’impatto ambientale visivo dei tralicci che spesso devastano i territori ed ai quali siamo abituati e possono invece far ripartire l’economia che oggi ne ha tanto bisogno. Già far ripartire l’economia. Mi chiedo come sia possibile che il presidente Crocetta sia stato veloce a parlare con la LUKOIL, azienda Russa che ha comprato gli impianti del triangolo della morte di Priolo-Melilli- Augusta e non abbia pensato (spero che lo faccia presto) ad affacciarsi all’ST azienda della Sicilinon valley siciliana che potenzialmente potrebbe addirittura produrre i pannelli fotovoltaitici. Che fine ha fatto l’M6? Com’è possibile che un’azienda Italo-Francese che produce impianti non sia coinvolta nello sviluppo della Sicilia? Dov’è finito il piano industriale di quest’azienda? Non sarebbe il caso che il Presidente faccia un salto anche da quest’azienda e si inizi a fare una legge quadro sull’energia in modo da pianificare per bene una rivoluzione reale su questo settore? Abbiamo il Sole a parità di superficie esposta, rispetto alla Germania, produrremmo il doppio dell’energia senza fare nulla. Ci si chiede cosa ne faremo dei pannelli fotovoltaici (cosa che troppo spesso viene detta a chi parla di fotovoltaico) e io mi chiedo invece perché come possiamo diminuire l’impatto ambientale dei poli petrolchimici? Quelli certamente inquinanano di più, per non parlare delle scorie radiattive… Sicuramente con un pannello fotovoltaico riusciremo ad avere più energia di quella che spesa per produrla con lo smaltimento compreso… In più oggi possiamo creare posti di lavoro anche dallo smaltimento di questi pannelli (ricordo che sono fatti con Silicio e quindi con la sabbia drogati con piccole quantità di metalli come il Boro o il Tellurio).
Oggi dovremmo discutere di questo e non di come dover portare l’energia dal Marocco o dalla Rudssia e su come costruire gli Elettrodotti devastando i territori e creando giuste tensioni con le popolazioni che non ne possono più di avere le cose calate dall’alto (e spesso sbagliate). Oppure su come migliorare gli impianti petrolchimici. Oggi la politica dovrebbe avere come obbiettivo quello di spegnere i pterolchimici ed accendere il Sole!