“E’ necessaria una alfabetizzazione ecologica di massa” Riprendo le parole del Prof. Ugo Mattei docente di diritto dell’università di Torino per la presentazione di Impatto Zero. Vi sembreranno due argomenti diversi ma in realtà sono intimamente uniti. Impatto Zero deve essere il nostro nuovo modo di intendere la vita il nostro obbiettivo per dare la Terra alle generazioni future così come noi l’abbiamo avuta. La Terrà non è un’eredità dei nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli.
Non sarà facile arrivare a questo e bisogna che ciascuno di Noi si “alfabetizzi” da un punto di vista ecologico. No, tranquilli, non sono un “ecologista”, come troppo spesso in Italia si etichettano le persone che hanno a cuore la Natura ed i suoi meccanismi più segreti. Sono un Chimico che, grazie alla mia professione, ha avuto la fortuna ed il privilegio di vedere realtà molto diverse tra di loro e di ragionare su argomenti da una prospettiva diversa. Le mie conclusioni, le mie intuizioni, i miei ragionamenti li vorrei mettere a disposizioni di tutti al fine di formare un’opinione, doverosamente diversa dalla mia, ma che abbia però come substrato, come humus di crescita la stessa “cultura”. Vi parlerò di Ambiente e di Alimenti principalmente e vedrete quanto è alto il nostro impatto sulla Natura e quanto è “alterata” la nostra percezione delle cose. Molto spesso si obbiettano due cose: 1) se le cose sono cambiate così ci sarà un motivo, questa è la tecnologia; 2) è sempre stato così. Alla prima rispondo che ci siamo divorati il 40 % delle risorse del mondo in un solo secolo e che appunto perché siamo in un’era tecnologica (tutte le ere lo sono state!) dobbiamo usare questa tecnologia per mantenere le conquiste e superare le aberrazioni, cito a proposito Nikola Tesla, di cui vi parlerò, che affermava: “La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento della specie umana”. Alla seconda dico che appunto in un solo secolo abbiamo devastato il Mondo senza rendercene conto, e che stiamo mettendo in discussione ben 200 mila anni di storia dell’umanità solo per mero interesse economico come non era mai successo nella storia dell’uomo.
Einstein diceva: “Il mondo che abbiamo creato oggi ha problemi che non possono essere risolti con lo stesso modo di pensare con cui li abbiamo creati”.
Io nel mio piccolo provo a pensare il mondo in una prospettiva nuova. La crisi in cui viviamo può e deve essere il trampolino di lancio per un Nuovo Mondo a Impatto Zero.