Salmonella appartiene all’ampio gruppo delle Enterobacteriaceae. Esse rappresentano il più cospicuo ed eterogeneo gruppo di batteri gram-negativi di interesse medico. Alcune specie sono patogene (come Salmonella typhi e Shigella spp.), mentre altre fanno parte della normale flora commensale e possono causare occasionalmente infezioni opportunistiche (come Escherichia coli e Klebsiella pneumonie…)
Salmonella è un microrganismo che si sviluppa bene a temperatura ambiente
Il genere Salmonella può anche essere diviso in 3 gruppi in base all’adattamento del batterio all’ospite umano:
Le salmonelle non tifoidee sono responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali e sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari.
I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua) e dai loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e dall’ambiente (acque non potabili).
Tra i sintomi della salmonellosi nell’uomo ci sono febbre, diarrea e crampi addominali. Se infetta il sangue può essere fatale.
Salmonella viene uccisa dal calore e produce tossine termolabili, pertanto basta portare il cibo a 70°C per un quarto d’ora per causare la morte dei batteri eventualmente presenti. È sensibile, inoltre, ai più comuni disinfettanti, come alcol ed acqua ossigenata.
In conclusione, per diminuire il rischio di salmonellosi, si consiglia di: