Torna sempre alla ribalta l’argomento degli inceneritori\termovalorizzatori\pirolisi\termoutilizzatori.
Vorrei affrontare il problema non sul piano ambientale, visto che questo piano, seppur più importante di tutti perché riguardi i nostri figli e i nostri nipoti, non interessa a nessuno. Mai si parla, del gravissimo problema dell’inquinamento, delle diossine che si sprigionano, delle mamme che, proprio nel grande nord citato come più avanzato perché pieno di inceneritori, non possono più allattare i propri figli perché il loro latte materno è inquinato. E allora vi parlo sul piano economico, visto che è quello che oggi tanto va di moda e che interessa di più. Oggi parlare ancora di inceneritori è da stupidi. E si perché l’India e la Cina hanno sempre più bisogno di materie prime e le materie prime come carta, plastica stanno assumendo sempre più valore economico (la plastica da RD sta raggiungendo prezzi incredibili) e, destinare questi rifiuti all’incenerimento è economicamente stupido, oltre che illegale. Inoltre leggo esterrefatto che non ci sarebbe più bisogno della RD. Ma le leggi le ha mai lette nessuno? proprio le Direttive Europee, le leggi nazionali e regionali che le recepiscono parlano di precisa gerarchia all’art. 179 del Testo unico ambientale D.lgs 152/06 e ss.mm.ii. così come nel piano regionale dei rifiuti viene riportato: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare, Recuperare materia – recuperare energia, e smaltimenti (discarica). Nessuno tiene conto di questa precisa gerarchia dettata dalla legge? Si parla sempre del 5 e 6 punto incenerimento e smaltimento (discariche). Ma perché non parlare prima dei punti che dice la legge? Perché non aprire subito i centri di compostaggio come previsto nella normativa nazionale all’art. 182-ter in cui si parla espressamente dei rifiuti organici e fare partire una seria campagna si sensibilizzazione al compostaggio domestico come previsto al punto 4.2 del piano regionale dei rifiuti approvato nel giugno del 2012? E poi le SRR, i comuni sono commissariati per far approvare le SRR, come sono state definite le SRR su quale base? Perché si commissariano i comuni oggi e non lo si è fatto in questi anni quando non si è raggiunto l’obbiettivo della RD? A già torniamo alla raccolta differenziata che sembra quasi un hobby quello di farla, così come è scritto nell’articolo. Bisogna sapere che sempre nel Testo unico ambientale (aggiornato dal D.lgs 205\2010) all’art. 181 si parla di obbiettivo di RD (solo per la frazione secca quindi carta plastica alluminio vetro) di raggiungere il 50 % di RD. La raccolta differenziata non è un opzional. Concludo facendo presente che nel Nord operoso stanno iniziando a dismettere gli inceneritori perché si stanno rendendo conto che sono antieconomici, e che se si rispetta la legge, l’indifferenziato che dovrebbe andare a finire in incenerimento sarebbe solo il 10 % del totale (non si possono incenerire tutti i rifiuti ma solo la frazione di indifferenziato) perché la nostra spazzatura è una miniera d’oro perché costituita da 40 % di organico che diventa terriccio fertile per la Terra, 25 % di carta e cartone (che ha un valore commerciale secondo accordi ANCI CONAI 2011 di circa 100 € a tonnellata), 15 % di plastica (che arriva ad avere anche un valore di 315 € a tonnellata), circa il 3% di alluminio e i metalli (valori che si aggirano a 400 € a tonnellata) ed infine l’8% di vetro che ha un valore commerciale basso ma si potrebbe convertire in vuoto a rendere.
Resta circa il 10 % da cui, come dice la legge, si deve recuperare ancora materia ed il residuo stabilizzato può andare a finire in discarica temporanea e sul quale, si potrebbe anche ragionare considerandolo un errore di progettazione industriale e si potrebbero incentivare i centri di ricerca e sviluppo per trovare nuovi materiali più sostenibili.
I comuni oggi spendono 150-170 € a tonnellata per mandare questa miniera d’oro in discarica, quando potrebbero guadagnarci! Anche inviando i rifiuti nell’inceneritore i comuni dovrebbero pagare mica i privati farebbero conferire gratuitamente! Infine quello che non si dice mai è che negli inceneritori entrano rifiuti non pericolosi che vengono trasformati in rifiuti pericolosi! Infatti ho letto due progetti di inceneritori presentati in Regione da due aziende diverse ed in entrambi i casi da 100 tonn di rifiuti non pericolosi inceneriti si ottengono 25 tonn di rifiuti pericolosi derivanti dalle ceneri e dalle miscele utilizzate per abbattere i fumi dell’incenerimento. Questo vuol dire che in 4 anni si ottengono gli stessi rifiuti che sono stati bruciati solo che avremmo il problema di conferirli in discariche per rifiuti speciali pericolosi. Quindi non abbiamo impianti per rifiuti gestire rifiuti semplici come l’umido e pretendiamo poi di gestire rifiuti speciali pericolosi per cui non sono presenti impianti.
Einstein diceva che non possiamo risolvere i problemi con lo stesso modo di pensare con cui li abbiamo creati. La Sicilia non ha inceneritori e non possiamo pensare di risolvere il problema dei rifiuti con lo stesso modo di pensare con cui abbiamo creato l’emergenza passando da un sistema basato sulle discariche ad uno basato sull’incenerimento. La Sicilia ha un’occasione unica per essere come d’altronde la storia ci insegna, volano di cultura e di un nuovo modo di vedere la vita.