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La cenere dell’Etna e la perenne emergenza “rifiuti”

Ancora una volta Mamma Etna ha eruttato. La straordinaria attivitĂ  dell’Etna coincide con una grande richiesta di cambiamento mondiale. E non è un caso. La Natura ci parla. Dobbiamo tornare ad ascoltarla con rispetto. Ed è con questo rispetto che scrivo su un tema che sta facendo andare in dissesto tutti i comuni siciliani e non, e che non si riesce a risolvere. LA MUNNIZZA. Pure la cenere dell’Etna è diventata munnizza, rifiuto. E via con un’altra emergenza, l’ennesima. La Sicilia, L’Italia vive in perenne emergenza e, quando l’emergenza finisce non si è capaci di fare una cosa molto semplice: Pianificare. C’è una confusione totale, sotto tutti i punti di vista. Gli unici che ci guadagnano, e non a caso, sono i privati che hanno acquisito con queste perenni emergenze un potere economico impressionante che gli consente di mantenere la perenne confusione. Leggo sui giornali che è caduta altra cenere e proprio oggi domenica a Misterbianco ci sarĂ  l’ennesima manifestazione che chiede la revoca dell’ampliamento della giĂ  megadiscarica in contrada TIRITì a Misterbianco. Ma si può continuare così? Eppure proprio nei comuni interessati dalla cenere del”Etna ho protocollato qualche mese fa un progetto sul compostaggio domestico mirato proprio alla pianificazione dei comuni ed alla sensibilizzazione al compostaggio domestico che tutti sottovalutano ma che nella nostra Regione e nella nostra Provincia, quella di Catania potrebbe essere sfruttato alla grande facendo risparmiare migliaia di euro al mese ai comuni, d’altronde come abbiamo fatto per secoli a gestire questo antico “rifiuto”? Nessun segnale, nessuna chiamata. Tutto in silenzio. Oggi si sarebbe potuto pensare di usare la cenere dell’etna per arricchire di microelementi il compost e fare un ottimo concime naturale, sarebbe una grande svolta! Ed io lo sto facendo, mi sono fatto portare un bel sacco nero pieno di cenere dell’etna e lo sto mettendo nel mio compost prodotto addirittura in balcone. Sono proprio un extraterrestre! Sarebbe bello avviare una ricerca (giĂ  la ricerca!) sulle potenzialitĂ  della cenere dell’etna da un punto di vista agronomico, magari miscelata appunto al compost che è un ammendante. Questa idea mi frulla per la testa da un pò e quindi sto iniziando a spese mie ad analizzarlo nel mio laboratorio per vedere quali potenzialitĂ  ci possono essere. Mi hanno chiesto “ma quanto costa fare quello che dici tu” ed io rispondo: sicuramente con gli stessi soldi che si stanno buttando per gestire l’emergenza (e per buttare la cenere in discarica) si potrebbero fare grandi cose! Tra l’altro questo è il periodo per seminare l’orto estivo, in tanti stiamo partendo con questo bellissima esperienza della semina, che serve proprio per riprendere a sentire la natura ed ascoltarla con rispetto. Nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma. Nella foto qui sotto vedete gli scarti da cucina che diventano compost arricchito con la sabbia di mamma Etna che si trasformano in una piantina di pomodoro. Ed il ciclo naturale continua! Ne approfitto per invitarvi al corso di orto in balcone tenuti da me e da un Agronomo proprio per spiegare quanto sia semplice ritornare a sentire la natura. SarĂ  nei giorni di aprile 8-15-22 alle ore 19:00 presso il museo dell’eroboristeria in via crociferi. PER PARTECIPARE – La quota di partecipazione per l’intero corso è di 25 euro. Il corso è a numero chiuso. La prenotazione è obbligatoria. Inviate una mail con nome e numero di prenotazioni all’indirizzo: museodellerboristeria@gmail.com Qui l’evento FB

Qui il video trasmesso su Rai News 24 La cenere dell’etna da Rifiuto a Risorsa

Cenere etna


Categorie: Ambiente, Rifiuti

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