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Perché produciamo Rifiuti?

Si parla tanto di questo che ormai è diventato un problema nazionale. Il Rifiuto. Quando si parla di questo argomento si pensa subito alle montagne di monnezza di Napoli, Ai problemi che sta affrontando oggi il Lazio, agli inceneritori sparsi un pò in tutta Italia ma più concentrati al Nord.

Ma cos’è un Rifiuto? Mi ha stupito leggerlo nel D.lgs. 152/06, quando, dopo la laurea, perché prima non ne avavo mai sentito parlare, pur essendo un chimico, mi sono messo a sfogliarne le pagine da autodidatta. Ebbene per legge un rifiuto è “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi” Pensate questa definizione è stata messa per iscritto solo 20 o 30 anni fa, prima non ne esisteva nemmeno il concetto. E degli avvocati si sono sforzati di racchiuderNe in poche righe il significato. Ma prima di 30 anni fa i rifiuti non esistevano perché l’uomo rispettava il ciclo della natura e, la natura non produce rifiuti.

La mia attenzione allora è passata al fatto di disfarsi di una cosa. E mi sono chiesto perché mi devo disfare di una bottiglia di vetro, una lattina di alluminio, di una bottiglia di plastica etc… etc…? Oggi purtroppo si parla dei rifiuti e di cosa ne dobbiamo fare dal momento in cui ce ne vogliamo disfare. Non consideriamo che quelli, realmente, sono degli oggetti che, prima di arrivare tra le nostre mani, hanno fatto il giro del mondo.

Ma cosa sono in realtà gli oggetti che noi chiamiamo Rifiuti? Se guardiamo la nostra spazzatura e la apriamo vediamo che dentro ci sono le seguenti classi merceologiche:

Umido (scarti da cucina e quelli da giardino) 30-40%; Carta e cartone circa il 25 %; le plastiche il 15 %; il vetro l’8%; il legno il 5 %; i tessuti il 3 %; i metalli come ferro ed alluminio il 3 %. Solo circa il 10-20 % non sappiamo cosa farcene. Quindi se riuscissimo a fare una raccolta differenziata come si deve avremmo solo un 20 % da mandare in discarica! (questi dati sono presi dal prezioso libro “Meno Cento Chili” di Roberto Cavallo edizioni Ambente che consiglio a tutti gli appassionati di rifiuti di leggere!).

Ma da dove vengono gli oggetti che consumiamo giornalmente? E quanta energia ci vuole per produrli?

L’umido è uno scarto che viene dagli ortaggi che noi mangiamo o dalla potatura. Il processo di trasformazione me lo immagino così: la Terra si trasforma in frutto attravrso le piante, il frutto o i suoi scarti dopo un processo di compostaggio ritorna nuovamente ad essere terra. E’ il più alto in percentuale ed è il più semplice da gestire nel rispetto dell’ambiente (centri di compostaggio – compostaggio domestico), ma il più pericoloso se va a finire in discarica a causa del suo percolato.

La carta ed il cartone vengono dagli alberi che vengono tagliati – maciullati – polverizzatI – impastati – passati nei rulli per fare i fogli. Il costo energetico è alto ma in compenso può essere riciclato abbastanza facilmente.

Le plastiche (non la plastica in quanto ce ne sono un’infinità) sono rifiuti di distillazione del petrolio che vengono polimerizzati, trasformati in pellet, trasportati in industrie che fanno i vari oggetti. Il costo energetico è molto alto e di conseguenza il costo ambientale ed il suo livello di riciclabilità è del 70-80%.

L’alluminio viene dalla bauxite. I maggiori giacimenti di Bauxite si trovano nelle aree tropicali e subtropicali come Australia, Guinea, Giamaica, Guyana inglese, India ma anche negli USA, in Russia, in Ungheria e nella ex-Jugoslavia. In Italia si hanno giacimenti di modeste dimensioni nel Gargano e nelle Murge (Puglia), nel Matese (Basilicata) e nella Marsica (Abruzzo). Da quattro tonnellate di Bauxite se ne fa uno di Alluminio con un costo energetico spaventoso. L’alluminio viene trasportato in cilindri enormi via nave in industrie come l’Alcoa in Sardegna dove viene sciolto (anche in questo caso con un costo esergetico spaventoso) e trasformato in fogli di lamiera che vengono caricati in nave e portati in altre aziende in cui vengono tagliati stampati riempiti con sostanze schifose piene di coloranti e ci arriva nelle nostre mani.Sia il costo energetico che il costo ambietale sono alle stelle.

Il vetro invece viene dalla Sabbia da questa si estrae in silicio che in forma amorfa è il vetro che usiamo come contenitore, metre in forma cristallina lo usiamo per i pannelli fotovoltaici. Anche in questo caso il costo energetico molto alto ma per il vetro si può facilmente ritornare al vuoto a rendere, cosa che con l’alluminio e con la plastica non si può fare.

Un piccolo accenno al Tetrapak, questo è un contenitore cosìdetto multicomponente perché costituito da Plastica, Carta, Alluminio. Ha necessità di impianti ad hoc, perché una cartiera classica non ha la tecnologia per trattarlo. Ma soprattutto vi vorrei far riflettere sulla sua effettiva funzione. Molto spesso dentro ci sono pseudosucchi di frutta che di frutta ne hanno ben poca o latte che ha fatto il giro d’Europa prima di arrivare nelle nostre mani. Non sarebbe il caso di pensare a non comprarlo più? non sarebbe il caso di bere i buoni e sano frullati? o le spremute? o il latte prodotto dai nostri allevatori?

Ora torniamo alla domanda di partenza. Perché mi dovrei disfare di oggetti che fanno il giro del mondo ed hanno un costo energetico ed ambientale spaventoso, visto che in fondo non provengono dall’industria ma dalla Natura? Non è il caso di iniziare a riflettere sull’effetiva necessità di usare la plastica e l’alluminio e dell’usa e getta (ribattezzato “compra e butta”)?

Chiudo questo post con due slide del Prof. Connett che fanno capire la differenza che c’è tra riciclaggio e riutilizzo in termini di risparmio Energetico.

Oggi in Italia si parla di solo di riciclo, ma le direttive europee parlano di Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero di materia, e se rimane qualcosa di valorizzazione energetica (questo per me non esiste). Bisogna riutilizzare oggetti come quelli fatti in vetro (che senso ha rompere una bottiglia di vetro per rifarne un’altra identica?) e ridurre al minimo gli oggetti fatti in plastica o in alluminio. “Voti ogni volta che fai la spesa” dice Padre Alex Zanotelli

 


Categorie: News, Rifiuti

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