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Rifiuti Zero non è Utopia

Spesso, quando si parla della Strategia Rifiuti Zero 2020 ideata dal Prof. Paul Connett, i politici, gli assessori, e la gente comune pensa che sia un’utopia irrealizzabile. E mi viene l’orticaria! Perché durante la mia autoformazione post laurea ho avuto modo di leggere con i miei occhi le leggi che governano questo strano paese, e la stessa comunità europea con le sue direttive recepite dallo stato Italiano e dalla regione sicilia non fanno altro che andare verso una società senza rifiuti.

E si perché  livelli legislativi sono questi: ci sono le direttive euorpee che devono essere recepite dal governo nazionale e poi ci sono le leggi regionali. Per quel che riguarda i rifiuti il quadro normativo è il seguente:

—partiamo dal Testo Unico Ambientale (TUA): D.lgs. 1526, Direttiva Quadro sui rifiuti 988, —recepita con il D.lgs. 205\10 della Direttiva che aggiorna e modifica la parte IV del TUA, la Legge Regionale n°9 2010 ed il recentissimo —Piano Regionale dei Rifiuti di Giugno 2012.
Concentriamoci, per semplicità, sul Testo Unico Ambientale che è in mezzo tra le direttive Europee e Le leggi regionali. Adesso vi riporterò articoli del TUA che potrete consultare direttamente su internet:
Interessanti sono i principi ispiratori della legge di cui all’art. 179:
—La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nonché del principio chi inquina paga.
—A tale fine la gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza, fattibilità tecnica ed economica, nonché nel rispetto delle norme vigenti in materia di partecipazione e di accesso alle informazioni ambientali.
Poi si passa alla responsabilità estesa del produttore dei rifiuti (leggasi i produttori degli imballaggi) con l’art. 178-bis:
—1. Al fine di rafforzare la prevenzione e facilitare l’utilizzo efficiente delle risorse durante l’intero ciclo di vita, comprese le fasi di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti, evitando di compromettere la libera circolazione delle merci sul mercato, possono essere adottati (…) i seguenti criteri:
(…)
—c) della progettazione dei prodotti volta a ridurre i loro impatti ambientali;
—d) di progettazione dei prodotti volta a diminuire o eliminare i rifiuti durante la produzione e il successivo utilizzo dei prodotti,
(…)
E veniamo alle famose quattro R con l’articolo 179:
—La gestione dei rifiuti avviene nel rispetto della seguente gerarchia
—a) prevenzione (Riduzione n.d.r.);
—b) preparazione per il Riutilizzo;
—c) Riciclaggio;
—d) Recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
—e) smaltimento.
Il legislatore parla proprio di GERARCHIA quindi quando il buon Ministro Clini viene in Sicilia e parla a sproposito dicendo che è necessario dotare la Sicilia degli inceneritori perché così si risolve il problema dei rifiuti, bisogna necessariamente fargli presente che il recupero di energia viene al 4 posto ed è seguente al Recupero di materia, così come l’amplamento delle discariche, come vorrebbe la Regione Sicilia, per la Discarica di Misterbianco in contrada Tiritì della ditta OIKOS è all’ultimo punto, prima bisogna eseguire tutta una serie di interventi che ancora non ci sono!
Ma ancora non abbiamo finito! più leggo questi articoli di questa legge e più mi domando se viviamo ancora in uno stato di diritto.
Art. 180. Prevenzione della produzione di rifiuti
Comma 1. Al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti, le iniziative (…) riguardano in particolare:
a) la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, (…), analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e di sensibilizzazione dei consumatori, (…), nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto medesimo;
Art. 180-bis. Riutilizzo di prodotti e preparazione per il riutilizzo dei rifiuti. (Questo è incredibile!)
Le pubbliche amministrazioni promuovono, nell’esercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti. Tali iniziative possono consistere anche in:
—a) uso di strumenti economici;
—b) misure logistiche, come la costituzione ed il sostegno di centri e reti accreditati di riparazione/riutilizzo;
Misure logistiche, come costruzione ed il sostegno di centri e reti accreditati di riparazione\riutilizzo. E si perché anche se i materiali di riutilizzo sono in percentuale pochi rispetto al totale dei rifiuti prodotti in una città hanno un valore commerciale altissimo!, come Il Prof. Paul Connett sottolinea in questa slide,
 e questo è un esempio di centro di riutilizzo a Los Angeles, ma ce ne sono di simili anche a Capannori in Italia:
Lui parla di Centri di Riutilizzo\Riparazione e di DECOSTRUZIONE delle case in modo da riutilizzare, porte, finestre, gli stessi WC!!!

Tornando alla normativa ecoo l’articolo 181. Riciclaggio e recupero dei rifiuti dove il legislatore mette dei limiti severissimi per la raccolta e recupero dei rifiuti

—a) entro il 2020, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti Obiettivi di riciclaggio
—50% RU, con separazione “almeno di carta, vetro, plastica, metalli”(…)
Questo vuol dire che solo con il secco entro il 2020 bisogna arrivare al 50 % di raccolta dei “rifiuti”. Ricordando che in Italia nella nostra spazzatura c’è questa seguente miniera: Umido 40 %, Carta e cartone 25 %, Plastica il 15 %, Alluminio e metalli 3 %,  Vetro 10 % l’indifferenziato è il 10 % circa dal quale è possibile ancora recuperare materia. quindi sempre caro Ministro Clini (ma Prima con la Prestigiacomo non era molto diverso) a conti fatti l’inceneritore non CONVIENE! anche perché la plastica ed il cartone stanno assumendo sempre più valore ed è da stupidi briciarla! Posto che prima la togliamo di mezzo e meglio è!
C’è addirittura l’Art. 182-ter. Rifiuti organici che parla espressamente dell’Umido così come espressamente indicato un articolo del piano regionale dei rifiuti recentemente approvato che parla di compostaggio domestico:
—(…)2. Ai fini di quanto previsto dal comma 1, le regioni e le province autonome, i comuni e gli ATO, ciascuno per le proprie competenze e nell’ambito delle risorse disponibili allo scopo a legislazione vigente, adottano entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto misure volte a incoraggiare:
—a) la raccolta separata dei rifiuti organici;
—b) il trattamento dei rifiuti organici in modo da realizzare un livello elevato di protezione ambientale;
—c) l’utilizzo di materiali sicuri per l’ambiente ottenuti dai rifiuti organici, ciò al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente.(…)
Questa è un’iniziativa carina alla quale ho partecipato, presso il comune di Modica ma che non ha avuto seguito:
Alla luce di quanto esposto non è possibile dire che Rifiuti Zero è un’utopia. Rifiuti Zero va oltre le leggi Nazionali ed Europee, questo è certo, ma le Leggi vanno chiaramente in questa direzione. Rifiuti Zero mette al primo posto il rispetto nei confronti delle generazioni future ed apre le porte verso una redistribuzione della ricchezza perché cerca di coinvolgere tanti attori come magistralmente riassunto in questa slide:


Categorie: Rifiuti